Frank Gehry nel panorama del mondo delle arti rappresenta la rottura con la tradizione e l’antitesi dell’accademismo architettonico, unendo in una chimica speciale l’irriverenza e le tecnologie con un’ambizione rinascimentale: la creazione di un’opera indipendente, unica e maestosa, che dialoghi non tanto con il contesto quanto con se stessa, con l’idea che rappresenta e con le energie che hanno sostenuto la sua edificazione. Secondo questa visione, l’oggetto-libro diviene esso stesso opera di design che sembra uscire direttamente da una delle sue strutture per rappresentare coerentemente un percorso obliquo, irregolare e costantemente in rivoluzione, come è stata la vita di Gehry stesso. Il materiale riflettente diviene simile alle scaglie di un pesce, animale totemico che ha ispirato lungamente molti artisti e il cui fascino ha subito anche il celebre architetto; neppure la tipografia composta in Akzidenz resiste alle rigide gabbie imposte e viene accolta e amplificata nelle evoluzioni spaziali in cui Gehry ci accompagna, insegnandoci ad apprezzare l’immaginifico in architettura.
Il progetto grafico trasforma così il libro in uno dei tasselli apparentemente irregolari di un percorso artistico che ha sempre mantenuto fede alla sua ispirazione più profonda, dando forma a uno dei capitoli più extra-ordinari della storia dell’architettura contemporanea.

Direzione Creativa
Giuseppe D'Orsi

Direzione Editoriale
Cristina Pascotto

Curatore
Matteo Zambelli

Editore
Safarà